E dunque? Dunque la scelta è obbligata. Le norme non si applicano e le scuole rimangono aperte. Tutti contenti, genitori, insegnanti, bambini. Prevenzione e manutenzione? Costituiscono solo dei costi, dunque da evitare. Ogni tanto, però, l’imprevisto. Ci ritroviamo a gestire l’emergenza e a piangere, con lacrime di coccodrillo, i morti. Ma solo per qualche giorno, poi si ricomincia tra l'indifferenza dei più.
Oggi, dopo il terremoto abruzzese, si cercano i fondi per la ricostruzione. Ma quando si è trattato di decidere se mantenere finanziamenti preziosi come quelli destinati alla tutela del suolo o ai monitoraggi sismici per le zone a rischio terremoto, non ci hanno pensato due volte a mettere mano alle forbici e a tagliare.
E non sono briciole: parliamo di 510 milioni di euro (per quelli che hanno conosciuto la lira parliamo di circa mille miliardi di lire, mica noccioline) che negli ultimi dieci mesi sono stati tirati via, ad esempio, alle Regioni per interventi contro il dissesto idrogeologico, ma anche al fondo per il monitoraggio antisismico o, con il decreto Gelmini, al fondo destinato all'edilizia scolastica.
Sia chiaro, anche se questi soldi fossero stati mantenuti, non si sarebbe certo evitata una tragedia come quella abruzzese. Ma è importante riflettere su quanto in Italia sia tenuta in considerazione la salvaguardia del territorio e dei suoi abitanti.
Negli ultimi 10 mesi sono stati realizzati tagli alla difesa del suolo, alla prevenzione sismica, alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico e al risanamento del patrimonio monumentale. Evitiamo di entrare nei dettagli dei recenti e numerosi provvedimenti di taglio (clicca qui per i dettagli), per soffermarci invece sul tema Scuola.
Bene, anche le scuole, e la loro sicurezza, hanno pagato e continuano a pagare un importante contributo al taglio delle spese. In questo caso a intervenire pesantemente è prima il decreto 137/2008 del ministro Gelmini che riduce del 5% il finanziamento del piano antisismico per le scuole, successivamente la finanziaria che taglia di 22,8 milioni i fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici (clicca qui per i dettagli).
E questo in un Paese come l'Italia in cui le scuole fuori norma non si contano certo sulle punte delle dita di una mano. Riproponiamo il dossier annuale di Lega Ambiente sullo stato degli edifici scolastici nei Comuni capoluogo di provincia, una fotografia della qualità delle strutture che ospitano le scuole dell'obbligo: clicca qui per accedere ai rapporti di Lega Ambiente.
Diamo inoltre un'occhiata a quest'ANSA (clicca qui) di qualche mese fa: interessante il dato della Lombardia, vero?
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