Secondo i primi dati diffusi dal Ministero sulle nuove iscrizioni alla prima classe della scuola primaria, la quasi totalità delle domande di iscrizione si orienterebbe sulle richieste di 30 e 40 ore.
Il 90% delle famiglie sceglie le 30 ore o il tempo pieno. Il tempo pieno arriva alla soglia di richieste del 34% (in aumento dunque rispetto ai dati precedenti). Un vero e proprio flop dunque per le 24 ore, unica innovazione oraria introdotta dal ministro Gelmini (il resto era già previsto dalla riforma Moratti).
Questi dati devono diventare ancora più pesanti contando e facendo contare tutte le domande di riconferma degli attuali modelli didattici e organizzativi che, tramite le Segreterie della Buona Scuola, sono stati inviati in queste settimane alle segreterie scolastiche.
Le richieste dei genitori non solo confermano i modelli orari preesistenti, ma, con il rifiuto delle 24 ore, vanno decisamente controcorrente riproponendo così un problema di organici. Come farà adesso il Ministero a soddisfare tutte le richieste delle 30 e delle 40 ore? Questo andrebbe in senso esattamente contrario rispetto ai tagli di personale previsti.
E d’altra parte, dopo aver magnificato in lungo e in largo la priorità della scelta delle famiglie, il diritto dei genitori di decidere il modello orario preferito in base alle loro esigenze, adesso come si fa a non soddisfare quelle richieste?
Occorre quindi che ogni genitore e ogni insegnante che crede nella Scuola del tempo pieno, della pluralità docente, nelle compresenze, nella scuola inclusiva e di qualità, faccia sentire la propria voce affinché vengano assegnati gli organici adeguati alla inequivocabile domanda di qualità.
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